giovedì 29 dicembre 2011

FAI DA TE: SAPONETTE GOLOSE

Questo Natale, complice il tempo in più a disposizione che ho, ho deciso di inserire tra i regalini qualcosa fatto da me e ho scelto di creare delle saponette golose.
Ho fatto un mini corso di un'ora e ho scoperto che realizzarle è semplicissimo, per cui, una volta imparata la tecnica, mi sono sbizzarrita con le combinazioni.
I materiali che servono sono:


- Sapone puro alla glicerina ( si trova nei negozi di fai da te e bricolage). Io ho utilizzato questi qui sotto



- contenitore da microonde
- stampini per budini o biscotti, meglio se in silicone
- alcool in boccettina spray
- colorante per alimenti, caffè, cannella, cacao in polvere. Ricordiamoci che per colorare una saponetta per il corpo possiamo utilizzare tutto ciò che possiamo anche mangiare, se invece vogliamo fare una saponetta per altro uso non cosmetico, possiamo usare anche profumi o colorazione sintetiche.
- miele, creme idratanti, profumi per il corpo
- decorazioni

Per iniziare tagliamo un po' di sapone puro e mettiamolo in un contenitore dentro al quale andremo a scioglierlo. Possiamo scegliere se scioglierlo a bagno maria o nel microonde. Nel secondo caso è bene fare molta attenzione, tenere il forno a circa 600-700w e magari controllarlo ogni 20 secondi. Il sapone sciolto non deve bollire perchè si sciuperebbe e, una volta seccato, trasuderebbe delle bollicine.
Una volta che il sapone raggiunge questa consistenza


possiamo "modificarlo". Per rendere il sapone più idratante si possono aggiungere delle creme o il miele, che gli dà anche una delicata colorazione, per cambiare completamente colore è possibile mettere qualche cucchiaino di caffè o cacao o altri coloranti alimentari, oppure qualche goccia di profumo, meglio ancora se si tratta di un profumo "appetitoso" come vaniglia, cioccolato o qualcosa di fruttato.
Una volta creato il composto possiamo colarlo nello stampino. Per fare una saponetta a più strati non riempiamola fino all'orlo ma fermiamoci dove intendiamo iniziare col colore successivo. Importante, una volta finito di colare il sapone, spruzzare l'alcool per eliminare tutte le bollicine. Durante l'operazione di colorazione il sapone potrebbe rapprendersi un po', in questo caso basta mescolarlo o farlo risciogliere per qualche secondo, sempre facendo attenzione a non portarlo a bollore.


Il sapone asciuga abbastanza rapidamente (niente a che vedere con la cera, per cui ci vogliono diverse ore) e in una decina di minuti circa si può aggiungere il secondo strato. Prima di colare nuovamente il sapone fuso, altra spruzzata di alcool per far incollare i due saponi, e di nuovo spruzzata di alcool per eliminare le bollicine a fine colatura.
Dopo una mezz'oretta la saponetta si può dire pronta e può essere tolta dallo stampo (con gli stampini in silicone l'operazione è veramente semplicissima).
Ecco alcune delle mie creazioni, le ho regalate alle cognate insieme ad una confezione di the! I miei stampi sono a forma di cuore, ma le saponette sono ancora più carine se realizzate con stampi a forma di budino, che le rendono ancora più golose!
Saponetta funzione scrub con sale rosa dell'Himalaya, miele e cacao in polvere

Saponetta con chicchi di zucchero argentati, crema idratante, colorante per alimenti rosso, cacao in polvere e profumo al lampone
 


Saponetta con crema idratante, cacao, colorante per alimenti rosso
Saponetta con crema idratante caffè e cacao

martedì 20 dicembre 2011

CHIACCHIERE: Avvicinandosi al Natale...

Mi sono messa a guardare le foto dello scorso anno ed eccolo lì: piccolo, tenero, con le sue guancette rosse. Samuele era un amore, tanto che avevamo deciso di fare i biglietti di auguri con le sue foto vestito da Babbo Natale.


  

Era il suo primo Natale e aveva 7 mesi. Io avevo il mio bel lavoro e con lui e il mio compagno a fianco, niente mi spaventava, mi sembrava di aver raggiunto finalmente la vita perfetta.
Quest'anno Samuele ha 19 mesi, è un piccolo terremoto biondo, sveglio e simpatico e lo amo, se possibile, ancora di più. Non siamo riusciti a fargli le foto natalizie di rito perchè non sta mai fermo e, si può dire, che questo è il suo primo vero Natale, il primo Natale in cui capisce cosa succede, in cui impara a conoscere Babbo Natale e in cui ha capito che nel presepe la cullina è vuota perchè il bambino è nella pancia della sua mamma.
Io, purtroppo, due mesi fà ho perso il mio lavoro, quel lavoro che nel mio micromondo era perfetto: vicino casa, part time e che anche incontrava i miei gusti e i miei interessi.
 Così l'umore si fà un po' sottotono...
Voglio però lo stesso far vivere al mio bambino il Natale che desidero per lui, magico e carico di atmosfera come quelli che vivevo io da piccola: la vigilia ed il Natale con i parenti, i pacchetti sotto l'albero pieno di lucine, come piace a lui,  e l'attesa per quel signore con la barba bianca che gli porterà un bel regalo. Quest'anno è ancora troppo piccolo per chiedere, così abbiamo chiesto a Babbo Natale di portargli un bel cavallo di peluche, rigido, alto almeno un metro, su cui potrà montare...sono sicura che impacchettato sotto l'albero farà parecchia scena!
E chissà che il prossimo anno non sarà di nuovo un Natale più sereno...



giovedì 15 dicembre 2011

LONDON FAI DA TE: PART 2


Una volta arrivata a Londra mi sono sentita come a casa. Non so se dipenda dal fatto che in un'altra vita sono stata una damina inglese tutta the, biscottini e ricerca del marito, o semplicemente per il fatto che sono cresciuta adorando lingua, cultura, storia, musica, letteratura inglesi. Forse entrambe le cose (alla fine il the mi fà impazzire anche ora, sarà un deja vu??) ma fatto sta che in giro per Londra ero praticamente in estasi.
Ci sono un'infinità di cose da fare e da vedere tanto che, in tre miseri giorni, siamo riusciti solo a fare il giro più turistico della città, ripromettendoci poi di tornarci quando Samuele sarà più grande per godercela tutti e tre insieme (e magari in estate).

A partire dai musei ce ne sono per tutti i gusti, molti dei quali sono gratuiti (ad esempio la National Gallery, la Tate Modern Gallery, il British Museum, ecc) mentre altri sono a pagamento. Noi abbiamo deciso di rinchiuderci nei musei il meno possibile, un po' perchè io li avevo già visitati in passato e un po' perchè al mio lui e ai nostri amici non interessavano. Ci siamo limitati a visitare il Madam Tussaud, il celeberrimo museo delle cere, che, è vero, costa un botto ed è iper commerciale, ma ci ha fatto divertire moltissimo e poi, con il 2FOR1, abbiamo pagato solo un biglietto in due. Altro museo molto bello e stavolta gratuito è stato il Natural History Museum, famoso per l'ingresso dove campeggia lo scheletro di un enorme dinosauro e per essere stato usato dai Chemichel Brothers per un video.

Imperdibili, secondo me, sono i parchi. Londra ha molti polmoni verdi estramemente curati dove vivono molti animali come i famosissimo scoiattoli che vengono a mangiare sulle mani deglia avventori. Bello, bellissimo, mi piace tanto questa concezione del parco, dove poter fare jogging, leggersi un libro su una panchina o semplicemente rilassarsi.

Visitare Londra vuol dire anche fare shopping (o cercare di farlo dato i prezzi..) e ci sono negozi per tutti i gusti. Oltre alle catene più famose o a certi colossi come Harrods o Selfridges, si possono scovare negozietti davvero sfiziosi dove trovare, magari, anche qualche capo vintage.

L'aspetto in cui noi italiani troviamo più difficoltà andando all'estero è sempre la cucina: come si mangia in Italia non si mangia altrove. Non bisogna, però, commettere l'errore di andare a cercare ristoranti italiani all'estero perchè spesso ne rimaniamo delusi.
A Londra possiamo buttarci sulle numerosissime catene per la colazione (Starbucks, Caffè nero,ecc) o per pranzo e cena (Mc Donald's, Burger King, Pret a manger, Pizza Hut dove con meno di £ 7,00 si può mangiare pizza pasta e insalata a volontà) , ma vale forse la pena anche provare un tipico pub, assaggiare i veri hamburger dei chioschetti per strada o il fish&chips che non delude mai. Se poi per pranzo ci accontentiamo di un panino, nella catena Boots (che è profumeria, farmacia e alimentari) si travano a poche sterline, pranzi completi di panino, frutta e bibita.

Facendo una breve resonconto delle cose che mi hanno impressionato di più viene fuori:
-I londinesi sono  ipertecnologici, tutti, compreso il vecchietto che qui non sa nemmeno cambiare canale con Sky, posseggono uno smartphone, un tablet o un e-reader con cui passano il tempo in metro o per strada.
- La città è pulitissima, la metro viene ripulita dopo ogni corsa e in giro non si vedono cartacce o spazzatura: notevole per essere una metropoli e considerando che da noi gli inglesi non hanno nomea di persone particolarmente attente all'igiene.
- Non mangia quasi nessuno a casa. Sarà perchè abitano lontano dai luoghi di lavoro o perchè la vita in una metropoli è così, ma i ristoranti sono sempre affollatissimi e non solo di turisti.
- Le ragazze inglesi sono molto belle. Ce ne sono di varie tipologie ma il genere che mi piace di più è un mistro tra la cantante Adele ed Emma Bunton ex Spiace Girl. Morbide nelle forme con dei visi fenomenali, capelli lunghi e belli che vanno dal biondo chiarissimo al castano ramato e, dulcis in fundo, chilometri di ciglia finte!
- La maggior parte delle persone si muove con i mezzi pubblici, ma chi lo fà con auto propria solitamente ha sotto il sedere un macchinone incredibile!



mercoledì 14 dicembre 2011

LONDRA FAI DA TE PART 1: Consigli per organizzare il viaggio


Io e il mio compagno siamo reduci da una splendida tre giorni a Londra (6-7-8 dicembre) che per quest'anno sarà il nostro regalo di Natale. Abbiamo deciso di andare solo noi due  con una coppia di amici e di lasciare per la prima volta il nostro cucciolotto a casa (con grande panico mio), ma di questo parlerò un'altra volta. Dopo questa esperienza scrivo due righe (aiuto mi sa che saranno molte di più) per dare qualche suggerimento a chi ha intenzione di andarci prossimamente.

L'idea di partire è nata a settembre quando abbiamo prenotato sia volo che hotel. Dall'aereoporto più vicino a noi (quello di Pisa), Londra si può raggiungere con la Ryan Air così abbiamo deciso di volare con loro.
Ci sono moltissime compagnie che dall'Italia raggiungono Londra, per cui è consigliabile fare una ricerchina delle varie tariffe che ci sono in giro nel periodo che vi interessa. Per fare questo sono utilissimi alcuni siti web come VolaGratis o Expedia, che, una volta inseriti data di andata e ritorno e città di andata e ritorno, cercano le migliori offerte. Prenotare da casa con carta di credito costa sicuramente meno che in agenzia, dato che le varie agenzie di viaggi generalmente prendono una quota fissa per ogni prenotazione sia di volo che di hotel.

Volare con Ryan Air vuol dire spesso e volentieri viaggiare con il solo bagaglio a mano. Il bagaglio a mano permesso da Ryan Air deve rispettare le misure  55x40x20 cm e i 10 kg di peso.
Per andare via 3-4 giorni è più che sufficiente, portando via un paio di cambi di pantaloni (nel caso delle donne i pantacollant pesano meno e tengono caldo!!!), 3-4 maglie e l'intimo per tutti i giorni. Forse ci possono stare un altro paio di scarpe. Nel nostro caso sia all'andata che al ritorno hanno fatto più caso alla dimensione della valigia che al suo peso. Doveva infatti entrare perfettamente nell'apposito misuratore.
Discorso a parte vale per i liquidi. Per norma internazionale i liquidi nei bagagli a mano devono essere contenuti in una busta trasparente di dimensioni 20x20cm, in quantità non superiore a 100 ml per singolo prodotto. Fanno parte dei cosiddetti "liquidi" anche dentifricio, spuma per capelli, dedorante spray o stick, creme varie.
Ultima cosa importante da ricordare volando con Ryan Air è il check in online, che và effettuato sul sito Ryan Air.com da 15 giorni a 4 ore prima del volo. Il check in online permette di saltare le file ai check in e di andare direttamente ai controlli per l'imbarco se non si hanno valigie da mandare in stiva.

Una volta scelte le date (e secondo me è sempre meglio partire dall'aereo per trovare le migliori offerte) ci sono un milione di hotel tra cui scegliere e anche qui qualche commento online è importantissimo per non trovarsi male. Trip Advisor, ad esempio, mostra commenti da utenti di tutto il mondo ed è utilissimo.
Noi abbiamo soggiornato a The Hyde Park Hotel, un tre stelle nella zona di Bayswater. Piccolo, abbastanza pulito e centrale: ci siamo trovati bene.

Una volta arrivati a Londra (aeroporto Stansted per i voli Ryan Air) bisogna trovare un mezzo di trasporto che  porti in centro, visto che Stansted dista una cinquantina di km dalla capitale inglese, e anche qui conviene partire dall'Italia già organizzati.
Ci sono infatti due modi per raggiungere il centro città: il treno e i vari bus. Se il treno è molto costoso e veloce, il bus ci mette un'oretta e mezza ma molto più economico! Prenotando infatti con un buon anticipo sui vari siti ( EasyBus, Terravision, ecc) si può viaggare verso il centro città davvero a prezzi vantaggiosi, anche a partire da £ 12,00 a/r.
Una volta arrivati a Londra (questi bus scaricano i turisti generalmente nei paraggi delle stazioni principali, tipo Liverpool Station, Victoria Station o Marylebone Station) il passo successivo è organizzarsi per i trasporti cittadini e anche in questo Londra è carissima. Una semplice corsa in metro costa ben £ 4,00!
Si può risparmiare in due modi:
- Acquistando una DAY TRAVEL CARD, ovvero una tesserina che al costo di £ 6,60 o £ 8,00 a seconda di dove la farete, potrete salire su metro e bus quante volte desiderate nell'arco delle 24 ore. La TRAVEL CARD esiste anche settimanale e costa £ 27,00. La si può trovare alle stazioni dei treni e a quelle della metropolitana, ma, attenzione attenzione, se la comprate alla stazione ferroviaria, avrà un simbolino che permetterà di aderire fino ad aprile 2012 alla fantastica promozione 2FOR1 grazie alla quale presentandola alla cassa di molte attrazioni a pagamento insieme a un depliant nominativo che potete scaricare  qui, avrete diritto a 2 biglietti al prezzo di uno. Fantastico considerando che, se molti musei sono gratuiti, quelli a pagamento praticamente svenano!


Il simbolino indicato dalla freccia viola è il simbolo della stazione che permetterà di aderire alla 2FOR1
 - Altra tesserina da viaggio molto usata è la celeberrima OYSTER. E' una tessera ricaricabile e la potete fare sempre alle stazioni o in molti negozi sparsi per la città che presentano lo stemmino blu. Ha un costo iniziale di £ 5,00 per la cauzione, che vengono rese alla riconsegna,  e la si può ricaricare dai vari punti in giro per la città. Con questa carta si paga £ 1,30 il viaggio in bus e £ 1,90 quello in metro.


sabato 10 dicembre 2011

Ricetta per....TORTA DI PANNOLINI!

E' una moda che arriva dall'America (tanto per cambiare) ma la torta di pannolini o diaper cake sta impazzando anche in Italia.
Si trovano spesso nei negozi di articoli per l'infanzia o nelle farmacie, già confezionate, ma io ho deciso di farla con le mie mani in occasioni della nascita della figlia di una coppia di amici, la piccola Rosa, nata pochi giorni fa.
Il mio primo incontro con una torta di pannolini è stato in occasione della nascita di Samuele, perchè mi è stata regalata da un gruppo di colleghi-amici. Mi è piaciuta subito perchè, apparte il suo essere molto "scenica" , mi è stata utilissima! (ecco la foto di quella regalata a me, il tema era "Palazzo Mediceo" il luogo dove lavoravo con gli amici).



Così, basandomi su vari tutorial che si trovano in rete ( e con un po' di pazienza se ne trovano un'infinità) mi sono messa al lavoro.
Purtroppo non ho realizzato foto "work in progress" ma gli ingredienti/materiali che servono non sono moltissimi, ovvero:

- Base per dolci in plastica o cartone di 40-45 cm di diametro
- Nastro adesivo
- Due rotoli interni dello Scottex
- Pannolini, possibilmente taglie piccole 2 e 3 (nella mia torta a 4 piani ne sono serviti 110)
- Elastici di varie misure
- Pistola per colla a caldo
- Decorazioni secondo il proprio gusto
- Foglio trasparente per incartarla

Ho preso le due anime dei rotoli da cucina e li ho inseriti uno dentro l'altro, assicurandoli insieme con il nastro adesivo, poi le ho attaccate, sempre con lo scotch, alla base per dolci.
Dopo aver arrotolato tutti i pannolini (per farlo li ho arrotolati facendo attenzione che la parte sotto, che và tra le gambine rimanesse all'esterno) e dopo averli chiusi con un elastico, ho inserito i rotoli di carta da cucina in un elastico bello grande e via via tutti i pannolini dentro, seguendo l'andamento circolare dell'anima di cartone. (Più facile a farsi che a dirsi). Nel primo strato ne ho fatte quattro file.
Stesso procedimento peri piani superiori, il secondo era di tre file, il terzo di due e il quarto di una sola fila.
All'interno, sfilando volta volta dei pannolini, ho nascosto dei regalini: un bavaglino, un bagnoschiuma e cosine così.
Ho preso poi dei nastri di raso, come colori dominanti sono andata sul verde e sul lilla, due colori che insieme mi piacciono moltissimo e che trovo molto carini per una bambina. A maggior ragione questa piccolina si sarebbe chiamata Rosa e ho deciso di giocare piuttosto sul tema del fiore e non su quello del colore che trovavo più banale.
Ho scelto quindi due nastri abbastanza alti, l'importante è coprire tutti gli elastici, e li ho fissati con la colla a caldo tirandoli bene e facendoli aderire per bene alla torta. E poi sono passata ai decori veri e propri e qui ci si può sbizzarrire! Avevo comprato delle roselline di raso, delle farfalline adesive ed il cernit, con cui ho realizzato (ahimè come primo tentativo non sono venute perfette) delle rose lilla.
Dopo aver decorato la torta, appunto, a proprio piacimento, l'ultimo passaggio è quello di preservare i pannolini dalla polvere dato che, in molti casi, non vengono usati subito. Per questo scopo avevo acquistato dell'ovatta che, messa sopra i pannolini sembra quasi panna montata.
Ultimo passaggio, il confezionamento della torta. Anche in questo caso è importante per evitare nuovamente che la polvere si depositi sui pannolini e sulle decorazioni. Ho usato due fogli di plastica trasparente con cui di solito si incartano i dolci.
Il risultato è stato molto simpatico, come primo tentativo sono abbastanza soddisfatta, certo se ne dovrò fare una seconda butterò via meno materiale e saprò quanta stoffa o pannolini mi servono.
Di seguito qualche foto della torta e delle decorazioni!





Rosellina fatta con un calzino



Dettaglio dell'ovatta

Fiocchetto con rosellina applicata
Dettaglio delle rose in cernit
La torta completata!

sabato 3 dicembre 2011

Il latte artificiale: scegliere quello giusto



Essendo un argomento che mi sta molto a cuore e con cui, mio malgrado, ho dovuto imparare a convivere fin dai primissimi giorni del mio bambino, voglio parlare un po' più approfonditamente del latte artificiale.
Innanzi tutto, vediamo quali sono i casi in cui si deve scegliere (sempre sotto consiglio del pediatra) di arrivare a dare a nostro figlio il latte artificiale. I casi sono due:
- Il latte non è mai arrivato, come nel mio caso;
- Il latte materno è troppo poco e quindi non è sufficiente a sfamare il bambino. Questa circostanza si può verificare anche non da subito, anzi, nella maggior parte dei casi, dopo alcuni mesi dalla nascita.
Una volta appurato che dobbiamo alimentare il piccolino con questo tipo di latte, vediamo come sceglierlo.
In commercio il latte artificiale esiste in forma liquida, all'interno di alcuni brick da 500ml o in polvere, in confezioni da 800ml. Se il latte liquido è già pronto per essere consumato, solo dopo essere riscaldato (in un pentolino, a bagnomaria o nel microonde), il latte in polvere và preparato seguendo alcune semplici istruzioni che sono presenti in tutte le confezioni e che sono generalmente uguali per tutte le marche:
- Dopo essersi lavati bene le mani, riscaldare la quantità d'acqua desiderata (sentire il pediatra quanto latte deve mangiare per pasto il piccolino) in un pentolino o al microonde senza portarla ad ebollizione. E' opportuno scegliere un tipo di acqua oligominerale, ce ne sono moltissime in commercio.
- Mettere l'acqua in un biberon sterilizzato, possibilmente Bisfenolo free.
- Prelevare dal contenitore del latte con l'apposito misurino la quantità di polvere sufficiente per riempire il misurine fino all'orlo senza oltrepassarlo. In genere si inserisce 1 misurino di latte ogni 30gr d'acqua. E' importante rispettare queste dosi, una dose maggiore di polvere potrebbe creare problemi ai bambini di digestione ma anche ai loro piccoli reni.
- Mescolare il latte all'interno del biberon dopo averlo chiuso con ghiera, tettarella e coperchio, tutto ben sterilizzato.
- Prima di somministrare il latte al bambino, testare la temperatura sul dorso di una mano.
Importate: se il latte,  una volta preparato, non viene consumato tutto, non può essere riutilizzato.
 La preparazione del latte, come si può vedere è molto semplice, un po' più difficile è forse scegliere il tipo di latte adatto ai piccoli problemini dei vostri bambini. Ogni marchio di alimenti per neonati produce il suo latte, alcuni, i più comuni, si trovano direttamente al supermercato, altri, più costosi e adatti, appunto, a particolari problematiche dei neonati, solo in farmacia. Esistono, infatti, tipi di latte particolarmenti adatti a bambini che soffrono di stitichezza (come l'Aptamil conformil), per chi è affetto da colichette (come il Novalac anticolica) o per quelli che soffrono di rigurgiti (Plasmon Pancino Primigiorni A.R.).
Il latte và anche scelto in base all'età del bambino.
Esistono i latte adatti fin dai primi giorni (formulazioni HA) e fino ai 5-6 mesi, i latte marchiati col numero 2, adatti dai 6 mesi fino all'anno e poi, facoltativi, i latti di proseguimento dai 12 ai 36 mesi, sicuramente più digeribili e ricchi di ferro del comune latte vaccino. Questo tipo di latte si trova spesso già aromatizzato al biscotto o al miele e cereali o addirittura scremato. Anche per decidere quale latte è più indicato per il nostro bambino, d'obbligo il consiglio del pediatra.
La scelta del latte artificiale, oltre ad essere spesso una scelta obbligata è, dobbiamo ammetterlo, anche una scelta molto comoda (anche se costosa): il bimbo può essere allattato da chiunque, anche se la mamma per qualsiasi motivo non può essere presente, e, per allattarlo fuori casa, è sufficiente seguire alcuni piccoli accorgimenti e acquistare alcuni prodotti che possono aiutarci.
Per esperienza, ho trovato comodissima l'abbinamento thermos-dosa latte. Se l'acqua può essere riscaldata ovunque, in casa di amici, come in un bar, per portare via il latte in polvere è comodissimo il dosa latte, ci sono di moltissime marche e l'ho consigliato anche nel post sulla lista di nascita. All'interno si può inserire quanta polvere serve per un pasto, già misurata, fino a tre pasti.

venerdì 2 dicembre 2011

POST TAG: L 'ALLATTAMENTO


Ho appena letto un post di un simpaticissimo blog "mammesco" Mamma Modello Base che parla, in modo piuttosto indignato, dell'allattamento (qui il link: http://mammamodellobase.blogspot.com/2011/02/ancora-sullallattamento-pensieri-da.html).
Prende spunto da un articolo che incolpa il latte artificiale di molti problemi che affliggono i bambini d'oggi come, ad esempio, l'obesità, senza tener conto di ulteriori fattori, come la cattiva alimentazione, abitudini sbagliate e sedentarietà, che possono causarla.
Io, da mamma, mi trovo completamente d'accordo.
Ho partorito in una struttura che promuove con impegno l'allattamento al seno. Per incanalare le future mamme verso quella strada, ne parlano agli incontri previsti prima del parto, hanno tappezzato il reparto da immagini di felici mamme con la puppa di fuori, e, una volta partorito, hanno allestito una saletta nella nursery con un lettore dvd e un televisore per mostrare un video (a ripetizione) che spiegava i vantaggi dell'allattamento al seno, così come le modalità.
Nonostante tutto, a me il latte non è venuto. E si che tutti all'ospedale mi dicevano che era "impossibile che non venisse" ma, nonostante i ripetuti sforzi (e quando dico ripetuti intendo che ho attaccato il bimbo fino ai 2 mesi per provarci) non c'è stato niente da fare.
Siamo stati in ospedale 5 giorni perchè il bimbo aveva avuto un po' di ittero e un forte calo di peso senza che a nessuno venisse in mente di provare a tirarmi il latte. All'uscita dall'ospedale dai 2960kg della nascita, Samuele pesava 2400kg. Arrivati a casa ho continuato a provare ad attaccarlo e la notte ha iniziato a piangere come un forsennato tanto che io e il mio compagno non sapevamo cosa fare.
 Siamo tornati all'ospedale dove (finalmente) le ostetriche hanno provato a tirarmi il latte e sorpresa....niente...ma niente! Hanno così dato un po' di latte artificiale che avevano lì come riserva facendoci giurare di non dire a nessuno che in quel reparto era presente quel "veleno".
E da lì Samuele ha ricominciato a crescere, abbiamo fatto vari tentativi fino a trovare il latte giusto e la storia è arrivata al lieto fine.
E io non ho allattato. Per questo vado veramente di fuori quando sento trattare le madri che non allattano come madri di categoria B,a  cui non interessa il bene del proprio figlio. Io non ho potuto per cause di forza maggiore, ma chi deve rientrare subito a lavorare? chi soffre di depressione e non riesce a mantenere il ritmo? O chi semplicemente prende la decisione di crescere il proprio bambino come meglio preferisce?
Non sono madri snaturate e non mi piace che vengano trattate come tali.