mercoledì 14 marzo 2012

La mia baby sitter a costo zero: Pippi Calzelunghe



Zazzeretta color carota, grandi occhi blu, non più alta del metro e quaranta, ecco la descrizione della baby sitter di Samuele. Se poi vi dico che si tratta di una bambina, che in realtà oggi ha quanto sua nonna (anzi pure un anno di più) e che ne combinava di tutti i colori insieme ai suoi amichetti Tommy e Annika, si capirà benissimo che sto parlando di Pippi Calzelunghe o, come la chiama il mio bimbo "PippiLulle".
Inger Nillson con Astrid Lindgren sul set e Astrid ormai anziana
Come tutti sappiamo, Pippi è un autentico terremoto uscito dalla penna della svedese Astrid Lindgren nel 1945 e protogonista del suo romanzo omonimo dove si raccontano fatti e misfatti di questa singolare ragazzina che, nel 1969, è stata immortalata anche in una serie tv di 21 episodi che, personalmente conosco a memoria.
A distanza di oltre quarant'anni, Inger Nillson, alias, Pippilotta, è ancora la ragazzina più amata dai bambini di 2-3 anni d'età e io aggiungerei, INSPIEGABILMENTE.
Ok che le sue avventure sono totalmente surreali e fantasiose, che ogni bambino sognerebbe di vivere in un regime anarchico come quello di Pippi, che sarebbe felicissimo di dormire con una scimmietta come il Signor Nillson ed un cavallo a pois come Zietto, ma non capisco cosa rapisca letteralmente bambini così piccoli durante la visione del film, dato che non credo capiscano ancora i motivi dell'originalità della protagonista.
Non credo sia merito delle scenografie e degli effetti speciali, assolutamente antidiluviani nel 2012 anche all'occhio di un bambino come Samuele, o della colonna sonora, dato che nella versione italiana la nostra Pippi ha la voce di una cornacchia, fatto sta che se su DeaKids c'è Pippi Calzelunghe Samuele non si muove per tutta la durata del film e il che mi consente di cucinare, fare le faccende o vestirmi a seconda dell'esigenza.
Col crescere dei nostri figli c'è da domandarsi se Pippi sia un bell'esempio per loro: una bambina che vola, scappa da casa, mangia con le mani e non và a scuola, forse non rappresenta proprio il nostro ideale di modello, ma c'è anche da pensare ai valori positivi che trasmette. Nonostante la sua particolarità, è profondamente generosa e determinata, molto sicura di sè ed autonoma, tutti fattori che, sotto certi versi, la rendono ammirabile, ma penso comunque che sia bene auspicarsi che l'affetto che i nostri bambini provano per lei si limiti a decidere di chiamare le loro sorelline "Annika", come una bimba conosciuta in vacanza quest'estate, e non a buttarsi di sotto da un burrone cercando di volare!

La magia di Pippi per me rimarrà un mistero, ma  ringrazio comunque questo fantastico mondo per l'aiuto che mi dà ogni giorno e per le risate sincere che fanno fare a Samuele e che mi riscaldano il cuore!

1 commento:

  1. ho una figlia di quasi due anni, molto vivace, che non riesce a stare ferma su un gioco per più di 2-3 minuti, passa da uno all'altro e alla fine non mostra grande interesse per niente, nemmeno ai cartoni animati alla tv, e di questo sono felice. eppure quando c'è pippi, lei la chiama "pippilunghe" non ce n'è per nessuno. anch'io mi sto facendo le stesse domande..

    RispondiElimina